IL VANGELO SECONDO MATTEO
- doppiato da Enrico Maria Salerno), Enrique Irazoqui (Gesù Cristo, Enzo Siciliano (Simone), Ferruccio Nuzzo (Matteo), Giorgio Agamben (Filippo), Marcello Morante (Giuseppe), Margherita Caruso (Maria giovane), Mario Socrate (Giovanni Battista), Otello Sestili (Giuda), Settimio Di Porto (Pietro), Susanna Pasolini (Maria anziana)
- Pier Paolo Pasolini
- 25 Marzo 2022
- Italiano
Trama
Restaurato da Mediaset Cinema Forever, Medusa Film, Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass Film
PRESENTATO gio 28 Aprile ORE 21,00
DAL DOTT. GIANNI VITOLO
Soggetto: liberamente ispirato al Vangelo Secondo Matteo
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini
Fotografia: Tonino Delli Colli
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Luigi Scaccianoce
Produzione: Alfredo Bini per Arco Film
Italia – 1964
Costretto a rinunciare al bel progetto ‘africano’ di Il padre selvaggio, Pasolini intraprende un viaggio in Terrasanta per visitare i luoghi reali della vita e della passione di Cristo. Ne nasce un breve film, Sopraluoghi in Palestina per Il Vangelo secondo Matteo, che viene girato nell’estate del 1963 ma il cui commento viene aggiunto dall’autore soltanto nel 1965. Durante il viaggio, la verifica del grado di modernizzazione avanzata di Israele rafforza Pasolini in una sua idea anteriore: girare Il Vangelo secondo Matteo nelle terre abbandonate e povere del meridione italiano, in Puglia, Calabria e Basilicata (con qualche scena nel Lazio). Nel film, realizzato nel 1964 e avallato dalla Pro Civitate Christiana di Assisi, la predicazione di Cristo è calata nella realtà concreta dei poveri, degli emarginati e degli oppressi, mentre è ridotta la dimensione sovrannaturale e miracolistica e acquistano ampio respiro le invettive di Gesù contro i farisei. La predicazione e la passione di Cristo sono raccontate da un autore non credente che si immedesima nello sguardo di un pubblico popolare credente ma filtra la sua visione attraverso la tradizione pittorica religiosa, da Piero della Francesca a El Greco. Se il tessuto figurativo del film evoca con originalità la grande pittura quattrocentesca, la colonna musicale presenta un’estrosa partitura all’insegna della contaminazione, che va da Bach e Mozart alla Missa luba congolese e ai canti rivoluzionari russi. Come tutti i film pasoliniani, anche il suo Vangelo è segnato dalla pregnanza espressiva di volti autentici, mescolati a quelli di familiari e amici dell’autore (la madre Susanna nel ruolo di Maria vecchia, la cugina Graziella, Enzo Siciliano, Natalia Ginzburg e altri).
La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la lettura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell’irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un’opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Potevo farli con i baffoni, i denti digrignanti, vestiti di stracci, come i cori dell’opera? No, non li potevo fare così. Li ho vestiti un po’ da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste o come i fascisti che uccidevano i bambini slavi buttandoli in aria.
(Pier Paolo Pasolini)
Programmazione
- 21:00
- 16:00
- 18:30